Cadorna ordina il ripiegamento sul Piave; Foch arriva in Italia

Le divisioni tedesche Edleweiss e Jäger hanno fallito i tentativi di guadare il Tagliamento per la piena ed il tiro dell’artiglieria italiana proveniente dalla sponda destra. Intanto gli austriaci della 22a Schutzen e della 50a divisione hanno occupato Osoppo e Tricesimo, mentre la 55a ha occupato Tarcento; successivamente gli imperiali hanno tentato di passare il Tagliamento sul ponte di Susans, ma la reazione dell’artiglieria e delle mitragliatrici italiane poste sulla destra del fiume hanno impedito il passaggio causando agli austriaci ingenti perdite.

Data la vicinanza delle colonne nemiche avanzanti, cosa che impedisce di realizzare una linea di resistenza sul fiume, Cadorna ha deciso un nuovo ripiegamento verso il Piave: l’ordine è stato inviato ai comandi delle armate e alle 6 divisioni franco-britanniche. Intanto il Capo di Stato Maggiore francese gen. Foch è giunto a Treviso presso lo Stato Maggiore del Regio Esercito per conferire direttamente con Cadorna. Foch ritiene che, data la probabile minaccia di un’offensiva austriaca dal Trentino, le unità alleate non debbano da subito essere schierate sul Piave, ma siano schierate fra l’Adige ed il Mella. L’atteggiamento del comandante supremo francese sembra piuttosto far trasparire una scarsa fiducia nelle capacità di resistenza del nostro esercito sul Piave, per cui non intenderebbe rischiare i suoi reparti su una linea destinata secondo lui a non tenere.

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