L’eroica impresa di Pola

L’impresa compiuta dai nostri marinai lo scorso 15 maggio forzando il porto nemico di Pola, ha suscitato viva ammirazione in patria e presso le nazioni alleate.

Il porto di Pola, data la sua enorme importanza strategica, era sottoposto a rigorosa e vigile sorveglianza ed era difeso da cinque ordini di sbarramenti. Superato il primo di questi, il barchino d’assalto dei nostri eroici marinai è stato individuato fatto oggetto di un vivissimo fuoco da parte delle difese austriache; nonostante la violenza della reazione avversaria, i nostri hanno superato la seconda e la terza linea difensiva. Superata la quarta linea difensiva l’imbarcazione italiana era ormai divenuta bersaglio del fuoco delle artiglierie terrestri, di quelle navali e di un motoscafo nemico sopraggiunto; il comandante la missione, Mario Pellegrini, ha quindi deciso quindi di affondare il mezzo e tutti i valorosi marinai italiani sono stati presi prigionieri. Al marinaio Francesco Angelino, ferito gravemente, è stato poi amputato un braccio.

Il barchino assaltatore utilizzato per l’eroica impresa è poi stato recuperato dal nemico e potrà senz’altro fornire preziose informazioni ai tecnici della Marina Imperiale e Regia; ma dubitiamo fortemente che il nemico possa disporre di uomini del coraggio e della tempra dei nostri valorosi ed ardimentosi marinai.

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