Le conseguenze della caduta del fronte rumeno

La battaglia in Romania ha ormai i giorni contati. E’ lecito pensare che questo fronte possa essere congelato. L’opinione pubblica in molti paesi dell’Intesa era ormai già preparata alla caduta della capitale, Bucarest e per questa ragione la notizia non fece scalpore, si stava solo aspettando il momento.Quello che ora preoccupa maggiormente è il vantaggio strategico che i tedeschi hanno conseguito: un fronte chiuso consente di spostare le truppe verso altri scenari bellici. La caduta della Romania avrà per forza ripercussioni sgli altri fronti dove, un affluso di rinforzi, potrebbe riservare spiacevoli sorprese agli avversari.

Si tratta ora di capire i piani di Hindenburg. Molto probabilmente le sue attenzioi si rivolgeranno verso la minaccia più impellente nella regione: Sarrail, la spina nel fianco che mina le comunicazioni tra Berlino e Istanbul. Parte delle truppe che possono essere rilocate dopola caduta di Bucarest potrebbero proprio essere dirottate qui ma un’altra fronte potrebbe venire immediatamente rinvigorita. Da alcune ore, fonti affidabili stano riferendo di piani per una possibile offensiva al nord, verso Riga.

La stampa francese è più propensa a ritenere una possibile offensiva in Macedonia, secondo loro la Germania avrebbe più interesse a scacciare l’Intesa dal fronte balcanico e ottomano. Si tratta per loro di procedere per tappe. Una volta liberati i balcani e l’oriente le truppe bulgare e turche potranno essere spostate sul fronte occidentale e così via. L’appello che i giornali francesi stanno facendo in queste ore è quello di aprire gli occhi sulla miaccia proveniente dal fronte orientale e balcanico, una miaccia concreta che non deve assolutamente essere trascurata.

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