Il “Lungo Giorgio”

Poco prima dell’inizio della guerra, le autorità austriache avevano stanziato somme ingenti per la realizzazione di quattro nuove corazzate di una versione migliorata della classe “Tegetthoff”. Nel giugno del 1914 stavano per cominciare i lavori di costruzione presso i cantieri navali di Trieste e Fiume, quando l’attentato di Sarajevo, e il conseguente inizio del conflitto, congelarono il tutto fino a data da destinarsi.
Dato che presso gli stabilimenti della Skoda erano già cominciati i lavori per la realizzazione delle artiglierie destinate alle nuove corazzate, questi furono portati a termine con la produzione di alcuni potenti cannoni navali da 35 mm; siccome a causa del congelamento della produzione delle navi da battaglia alle quali questi cannoni erano destinati non vi erano unità sulle quali montarli, le autorità militari austriache decisero di darli in dotazione all’esercito.
Le caratteristiche di questo cannone, particolarmente la notevole gittata, rivelano l’impiego marittimo per il quale era inizialmente destinato: il proiettile ha un diametro di 350 mm e un peso di 710 Kg, con una carica di lancio di 193 Kg di esplosivo che, unitamente alla lunghezza della canna di 15,75 metri, permettono al cannone di raggiungere una gittata di 31 Km. Bisogna però specificare che il tiro da unità navali per colpire navi nemiche (che sono sempre alla stessa altezza delle navi da cui il proiettile è partito) comporta per il proiettile di dover attraversare gli strati più bassi (e quindi più densi) dell’atmosfera, limitandone la gittata; l’uso in operazioni terrestri invece, comportando il tiro a quote maggiori di quelle navali (dove l’atmosfera è meno densa), permette il raggiungimento di gittate superiori.
Per questi cannoni l’inclinazione massima raggiungibile è di 40° e, dati peso e dimensioni del pezzo e delle relativa piattaforma, il trasporto avviene per via ferroviaria.
Uno di questi cannoni è stato destinato al fronte del Trentino, sull’altopiano dei Sette Comuni, dove è stato ribattezzato “Lange Georg” (Lungo Giorgio). La sua funzione è quella di colpire direttamente la cittadina di Asiago, dove si trova il comando della 34a divisione italiana, allo scopo di colpire il centro nevralgico della catena di comando dell’unità, per rendere meno efficace la risposta degli italiani agli attacchi dei reparti austro-ungarici contro le linee a difesa della Val d’Astico.

FacebooktwitterredditpinterestlinkedinmailFacebooktwitterredditpinterestlinkedinmail

'Il “Lungo Giorgio”' has no comments

Be the first to comment this post!

Would you like to share your thoughts?

www.notiziedalfornte.it: La prima guerra mandiale dopo 100 anni powered by P2Easy.com