Il fronte francese divampa

Non si è ancora spento il combattimento sul saliente di Ypres, teatro da diversi giorni dei continui contrattacchi anglo-francesi per riconquistare il terreno perso il giorno del proditorio attacco con i gas tossici, eppure la battaglia da questa mattina divampa anche nell’Artois.

All’alba un pesante fuoco d’artiglieria si è abbattuto sulle linee tedesche. Il bombardamento si è protratto per quasi un’ora in modo generalizzato, dopo di che, riferiscono osservatori in prima linea, il fuoco delle batterie pesanti è stato puntato su bersagli strategici e tatticii. Le linee tedesche sono state spazzate via con pesanti perdite e diversi reparti si sono sganciati, sotto un volume impressionante di granate di tutti i calibri, e si sono date alla ritirata.

Al culmine della preparazione d’artiglieria, due grosse mine approntate da settimane, sono esplose sotto la prima trincea difensiva tedesca sconvolgendola e neutralizzando tutti i difensori.

Poi la fanteria si è lanciata all’attacco e ha conquistato alcune posizioni senza subire perdite. Progressivamente però la difesa tedesca si è fatta sempre più efficace e l’avanzata si è fermata.

L’alto comando britannico si è detto soddisfatto dei risultati e ottimista circa la possibilità di procedere, nei prossimi giorni, a sfruttare le posizioni conquistate oggi. Da Berlino, al contrario, si ammettono pesanti perdite ma si assicura che il nemico ha pagato un prezzo ben superiore e che la linea è salda e nessuno sfondamento è possibile.

Le retrovie sono ingolfate dal flusso dei feriti e dei caduti che si contano a migliaia da ambo le parti. In senso contrario, un flusso di materiale bellico – sopratutto munizioni d’artiglieria – viene costantemente avviato alla prima linea per sostenere l’offensiva dei prossimi giorni.

Sempre per continuare la spinta propulsiva britannica, oggi la prima delle sei divisioni reclutate a marzo ha iniziato le manovre di imbarco nei porti britannici per giungere in Francia e schierarsi nel settore dell’Artois a supporto del BEF già impegnato in combattimento dall’agosto scorso.

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