I razzi incendiari Le Prieur

I palloni da osservazione Drachen utilizzati dagli imperi centrali, collegati a terra con un cavo d’acciaio per il recupero insieme al quale viaggiava il cavo telefonico per la comunicazione, fornivano indicazioni precise ed immediate all’artiglieria, permettendo quindi di indirizzare con precisione i colpi sulle postazioni nemiche, anche da diverse miglia dietro la linea delle trincee. Per questa ragione erano un bersaglio importante per i caccia dell’Intesa ma non era per nulla facile abbatterli in quanto, data la loro importante funzione, erano pesantemente difesi dalle artiglierie contraeree e per di più bisognava superare le linee nemiche per raggiungerli.

Per rendere più efficace l’attacco a questi palloni, l’ingegnere francese Le Prieur inventò questi razzi incendiari al fosforo che venivano montati ad appositi sostengni tra le due ali dei caccia. Utilizzati per la prima volta durante la battaglia di Verdun del 1916, erano azionati da un innesco elettrico ed aumentavano notevolmente la potenza offensiva dei caccia. Per contro, a differenza delle mitragliatrici non erano molto precisi e non sempre andavano a segno inoltre il raggio d’uso era di poco superiore ai 100 metri. Furono utilizzati anche contro gli Zeppelin.

Il razzo Le Prieur era essenzialmente un tubo di cartone riempito con 200 grammi di polvere nera con una testa conica di legno ed una lama triangolare inserita in una fessura al suo apice formando un punto di lancia. Un bastone di legno a sezione quadrata (solitamente di pino)  di circa 3,0 metri si estendeva dalla base del razzo ed era inserito saldamente in un tubo di lancio attaccato ai montanti alari.

Una curiosità, i test dei razzi inizialmente vennero fatti montando parte di una sezione alare di un Voisin su un’automobile Piccard Pictet (Pic-Pic), questo perché gli alti comandi francesi temevano un rischio di incendio per gli aerei.
Furono utilizzati anche dall’aeronautica inglese che li montò per la prima volta sui Sopwith Pup.

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