Continua la ritirata tedesca.

La ritirata – I prigionieri e il bottino – Le perdite – Grave minaccia per l’esercito tedesco – Il comunicato ufficiale francese

 

Continua la ritirata tedesca dalla Marna dopo la sconfitta inflitta dalle truppe anglo-francesi nella battalgia che è infuriata dal 6 al 10 di settembre. Il ripiegamento non è ordinato come l’alto comando avrebbe voluto e talvolta assume le caratteristiche peculiari della rotta: ingenti quantità di materiali sono state abbandonate, ogni tanto senza essere state distrutte e rese inservibili, dalle truppe in ritirata e sono cadute nelle mani degli anglo-francesi.

Secondo stime attuali, nelle mani degli alleati sono finiti quais 10.000 prigionieri, sopratutto feriti e sbandati che hanno perso il contatto con i propri reparti nelle ore di caos che hanno caratterizzato le prime ore della ritirata ordinata ieri. Oltre a questa grande quantità di combattenti che non torneranno più al fronte prima della fine della guerra, gli eserciti avanzanti hanno catturato anche un numero ingente di cannoni e mitragliatrici. Marciando alla massima velocità possibile su un campo di battaglia martoriato dalle granate e dagli scontri sanguinosi dei giorni scorsi, le truppe alleate stanno riconquistando praticamente senza opposizione territori che sono stati contesi a lungo e sono costati agli invasori perdite esorbitanti che potrebbero raggiungere l’incredibile e inaudita cifra di 250.000 soldati tra morti, feriti e prigionieri. Questo sarebbe il bilancio tedesco della battaglia che passerà alla storia con il nome della Marna. Sfortunatamente per le truppe alleate, l’Intesa avrebbe perso finora un numero simile di soldati.

Le altissime perse subite dai reparti che ora sono all’inseguimento del nemico in ritirata e la stanchezza estrema della truppa rendono complessa e penosa la marcia imposta da Joffre per evitare di perdere il contatto con i tedeschi e impedire loro di guadagnare il tempo necessario per aggrapparsi al giusto terreno e predisporre una linea difensiva capace di reggere l’urto con il nemico per rimettere in discussione le sorti del conflitto. La maggiore minaccia per i tedeschi al momento è la pressione esercitata dal Corpo di Spedizione Britannico e da elementi della Quinta Armata sul punto di giunzione tra la Prima e la Seconda Armata nonchè il tentativo di aggiramento sul fianco operato dalla Sesta Armata a nord-est di Parigi.

Complessivamente la linea del fronte è arretrata di una quarantina di chilometri in due giorni e l’esercito tedesco non sembra avere intenzione o la possibilità di arrestarsi e combattere. Dove finirà la ritirata tedesca? Questo è il maggiore e più importante interrogativo. Con il trascorrere delle ore però sembra sempre più chiaro che le truppe tedesche sono più veloci, nella ritirata, delle truppe avversarie nella loro avanzata.

Il comunicato ufficiale francese così recita:

“L’autorità militare francese si è prescritto di non dare che notizie esatte. Come abbiamo annunciato la battaglia si è impegnata il 6 settembre sul fronte che si estese in linea generale da Parigi a Verdun, fin dal principio dell’azione. L’ala destra tedesca, la quale aveva raggiunto il 6 le regioni a nord di Provins, (esercito comandato da Von Kluck ), si vedeva costretta a ripiegare dinanzi alla minaccia di accerchiamento, cui era oggetto. Con una serie di movimenti abili e rapidi, questo esercito pervenne a sfuggire alla stretta, da cui era minacciato e si gettò con maggior parte delle forze contro la nostra ala, che operava un movimento aggirante a nord della Marna e ad ovest dell’Ourcq. Ma le truppe francesi, che operavano in questa regione, potentemente aiutate dal valore dei nostri alleati inglesi, inflissero al nemico considerevoli perdite e tennero fermo il tempo necessario per permettere alla nostra offensiva di proseguire su altri punti. Attualmente, da questa parte il nemico è in ritirata verso l’Aisne e l’Oise; esso ha indiestreggiato da 60 a 75 chilometri in quattro giorni. Nel frattempo le forze franco-inglesi, che operavano a sud della Marna, non hanno cessato di continuare l’offensiva. Partite le une dalla regione a sud della foresta di oreoy, e le altre dalla regione a nord di Provins e a sud di Esternay, esse hanno sboccato dalla morna, a nord di Chateau Thierry.

Violenti combattimenti sono stati impegnati fin da principio nella regione di Ferme Gauocher, di Esternay e di Montmirail. La sinistra dell’esercito di Von Kluck, così pure l’esercito di Von Bulow, operavano dinanzi alle nostre truppe. E’ stato nella regione compresa tra gli altipiani, a nord di Sezanne e di Vitry-les-Francois, che sono stati impegnati i combattimenti più accaniti. Là operavano, oltre la sinistra dell’esercito di Von Bulow, l’esercito sassone ed una parte dell’esercito comandanto dal Principe di Wutrtenberg. Con violenti e ripetuti attacchi i tedeschi hanno tentato di rompere il nostro fronte senza riuscirvi, i nostri successi sugli altopiani a nord di Sezanne ci hanno, alla nostra volta, permesso di passare all’offensiva e durante la notte scorsa il nemico interruppe il combattimento sul fronte, tra la palude di Saint’gond e la regione di Sommesons, per ripiegare nella regione immediatamente a ovest di Vitry-les-Francois, sull’Ornain, come pure tra le Argonne e la Mosa, ove operano gli eserciti del principe di Wurtemberg e del Principe ereditario tedesco.

Il combattimento dura ancora, con alternative di avanzate e di indietreggiamenti, ma senza grande mutamento nell’insieme della situazione. Così la prima fase della battaglia della Marna si delinea a favore degli eserciti alleati, poichè l’ala destra tedesca e il centro sono attualmente in ritirata. Alla nostra destra la situazione ripame immutata nei vosgi e dinanzi a Nancy, che alcuni pezzi tedeschi di lunga portata hanno tentato di bombardare. La situazione generale si è dinque completamente trasformata in alcuni giorni, tanto dal punto di vista strategico, quanto dal punto di vista tattico. Non soltanto gli alleati hanno arrestato l’avanzata dei tedeschi, che essi credevano vittoriosa, ma il nemico indietreggia dinanzi a noi su quasi tutti i punti.”

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