Bollettino del 16 maggio 1917

 Sulla fronte Giulia la vigorosa azione offensiva iniziata dalle nostre truppe nella giornata del 14, proseguì ieri con risolutezza. Mercè sforzi interessanti, le nostre fanterie, col continuo valido appoggio delle artiglierie, riuscirono ad affermarsi sulla linea delle aspre e boscose alture ergenti lungo la sponda orientale dell’Isonzo, a monte di Gorizia, trasformate dal nemico in unitissimo bastione difensivo. All’ala sinistra una nostra colonna, forzato il passaggio del fiume tra Loga e Bodrez, si impadroniva di quest’ultimo villaggio e vi si fortificava.
Al centro fu conquistata l’altura di Quota 383, a nord-est di Plava, mentre le valorose fanterie delle brigate Firenze (127 e 128 reggimenti) ed Avellino (231 e 232 reggimenti) espugnati i villaggi di Zagora e di Zogomila, nido di mitragliatrici, raggiungevano di slancio la cresta di Monte Cucco (Quota 611) e del Codice (Quota 524).
All’ala destra altre nostre colonne compivano sensibili progressi sulle ripide pendici di Monte Santo. Violenti contrattacchi nemici, preparati e sostenuti da bombardamenti di eccezionale intensità s’infransero tutti contro la salda resistenza delle nostre truppe. Nella zona ad oriente di Gorizia, la brigata Messina (93 e 94 reggimenti) conquistava l’altura di Quota 174 a nord di Tivoli, poderosamente rafforzata ed accanitamente difesa dal nemico, ributtandone poi gl’insistenti contrattacchi.
La città di Gorizia fu ieri soggetta ad intenso bombardamento che produsse gravi danni agli edifici.
Sulla rimanente fronte fino al mare azioni vivaci delle artiglierie.
Le retrovie nemiche furono anche ieri fatte segno ad incursioni di nostre squadriglie di velivoli e nella notte d’una nostra aeronave. Nonostante gli attacchi di numerosi aerei ed il fuoco delle artiglierie avversarie, non avemmo alcun danno.
Abbiamo finora accertato 3375 prigionieri, dei quali 98 ufficiali, e preso al nemico una batteria di cannoni da montagna, una trentina di mitragliatrici e ricco bottino di armi, munizioni e materiale da guerra.
Firmato: CADORNA
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