Audace impresa di un manipolo di marinai

Presso Capo Sole, alla confluenza tra il Vecchio ed il nuovo Piave, ove il corso del fiume genera un infinità di canali e zone paludose, alcuni reparti della Regia Marina, reduci dagli scontri di Monfalcone e Grado, stanno eroicamente chiudendo la strada verso Venezia al nemico.
La loro attività contro le continue sortite delle truppe ungheresi è instancabile. Tentativi nemici  di creare teste di ponte, portati da specialisti sono stati neutralizzati, e, in aggiunta a tale difesa, continue azioni di molestia sono portate avanti da questi coraggiosi marinai. Il loro operato è supportato da piccole unità navali che incrociano lungo la costa impedendo cos’ al nemico qualsiasi approccio verso il mare e la via litoranea.
Il Comando navale, avendo avuto notizia di un attacco condotto lungo il canale Cavetta e l’argine di Boro Cavalin si è immediatamente operato per compiere opere di resistenza. Sin da subito una postazione di mitragliatrici fu allestita dal nemico in una delle abitazioni, ed iniziò a colpire i nostri reparti. Data la posizione la situazione poteva essere sbrigata solo via mare e quindi, una piccola squadra, poco dopo il tramonto, si è avvicinata su una imbarcazione leggera, il “Sauro” ed ha iniziato a colpire tutte le abitazioni sul litorale che nel frattempo erano divenute fortilizi nemici.
Individuate alcune abitazioni allestite a centrali telegrafiche, si organizzò immediatamente l’attacco. Un sottufficiale sbarcò insieme a due marinai portandosi del materiale incendiario. Complice il buio e la copertura delle artiglierie del Sauro, i 3 temerari riuscirono ad incendiare le case occupate ed anche alcune trincee.

Il tutto nonostante la reazione del nemico che era pure in forte superiorità numerica.

 

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