Arditi in azione sul San Gabriele

Alle 5,00 di stamane l’artiglieria italiana ha preso a martellare la cime del monte S. Gabriele con 700 pezzi e numerose bombarde. Il monte, posizione strategicamente rilevante per il sistema difensivo nemico, che è stato trasformato in una sorta di fortino potentemente munito di trincee, caverne e ricoveri, è stato investito da un fuoco di violenza inaudita. Successivamente al termine del tiro dell’artiglieria, 400 arditi armati di moschetto, pugnale e bombe a mano, hanno fatto irruzione nelle linee nemiche travolgendone i difensori, catturando 2.400 prigionieri e venti mitragliatrici; alle 6,30 erano in vista della cima del monte. Nel contempo l’artiglieria austriaca ha cominciato il tiro di interdizione sulle trincee nelle quali erano ammassati i rincalzi costituiti dalla brigata Arno, che avrebbe dovuto seguire i reparti d’assalto italiani; l’azione dell’artiglieria nemica ha causato alla brigata spaventose perdite tali da impedire l’azione della nostra fanteria che non ha quindi potuto supportare gli arditi nella loro brillante azione, rendendola vana. I violenti contrattacchi nemici hanno poi costretto gli arditi, ridotti a 186 uomini, a retrocedere sulle posizioni iniziali.

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