Gli scontri sull’Isonzo che si stanno svolgendo in questi giorni sono stati testimoni di un altro episodio di giustizia sommaria. Il fante della II compagnia del I/85° della brigata Verona, Alfredo Del Nero, è stato condannato a morte per fucilazione senza processo per
“abbandono del posto di combattimento in faccia al nemico”
fatto avvenuto nel saliente del Monte San Michele.
Durante lo svolgimento dei combattimenti, il Del Nero abbandonò le trincee per nascondersi per oltre un giorno in una infermeria da campo. Di per se la giustizia, per questo atto, non prevede la fucilazione senza processo, anche se un tribunale militare avrebbe la possibilità di condannare alla pena capitale. I comandi dell’85° hanno dichiarato di voler dare un esempio affinchè
“ulteriori e vergognosi atti di viltà non si ripetano andando così a minare il morale dei suoi uomini”
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